I Metaboliti:
Le “Impronte Digitali” nel Tuo Corpo e Come Funzionano i Test Antidroga
Hai mai sentito parlare di metaboliti e ti sei chiesto cosa siano?
Sono fondamentali per capire come funzionano i test antidroga, specialmente quelli salivari usati nei controlli stradali in Italia.
Vediamo insieme di cosa si tratta.
Tabella dei Contenuti
Cosa Sono i Metaboliti?
Immagina il tuo corpo come una fabbrica incredibilmente efficiente.
Quando introduci una qualsiasi sostanza, che sia cibo, un farmaco o una sostanza psicoattiva come il THC, la tua “fabbrica” si mette al lavoro per trasformarla.
Questo processo è chiamato metabolismo: una serie di reazioni chimiche che scompongono la sostanza originale in forme più semplici, spesso più facili da eliminare.
Le sostanze che si formano durante questo processo di trasformazione sono proprio i metaboliti. Sono, in un certo senso, le “impronte digitali” che la sostanza lascia dietro di sé una volta elaborata dal tuo organismo.
Facciamo un’analogia: Pensa a quando mangi una mela. Il tuo corpo la scompone in zuccheri, vitamine e fibre. Questi sono i metaboliti della mela: ciò che rimane dopo che il tuo corpo l’ha elaborata.

Metaboliti e THC: Un Legame Cruciale
Nel contesto della cannabis, i metaboliti sono strettamente associati al THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), il principale principio attivo. Quando il THC viene assunto, il fegato lo metabolizza, e il principale metabolita che ne deriva è il THC-COOH.
- THC-COOH: Questo è il metabolita che viene quasi sempre ricercato e rilevato nei test antidroga. È molto meno attivo del THC stesso, ma la sua caratteristica cruciale è che rimane nel corpo molto più a lungo. Questo permette di individuare un consumo di cannabis avvenuto anche diversi giorni prima del test.
NB: Il THC e i suoi metaboliti vengono eliminati principalmente attraverso l’urina e le feci.
Perché è importante conoscere i metaboliti?
- Test Antidroga: La maggior parte dei test non cerca direttamente la sostanza originale (il THC), ma i suoi metaboliti.
- Durata degli Effetti e Rilevabilità: La persistenza dei metaboliti nel corpo determina per quanto tempo una sostanza rimarrà rilevabile in un test.
- Interazioni Farmacologiche: I metaboliti possono interagire con altri farmaci o sostanze presenti nell’organismo, influenzandone l’azione.


I Test Salivari: Il Focus sui Controlli Stradali in Italia (Luglio 2025)
In Italia, i test salivari sono ormai lo strumento principale e più immediato nei controlli stradali per la rilevazione di sostanze stupefacenti. Con le modifiche al Codice della Strada in vigore dal 14 dicembre 2024, il loro utilizzo è stato potenziato per rendere i controlli più efficaci.
Perché i test salivari rilevano i metaboliti (e non solo il THC)?
- Persistenza: I metaboliti del THC (come il THC-COOH) rimangono nel corpo molto più a lungo rispetto al THC stesso. Questo permette ai test salivari di rilevare un consumo avvenuto anche diversi giorni prima, estendendo la “finestra” di rilevamento.
- Facilità e Stabilità di Rilevamento: Questi test sono specificamente progettati per identificare i metaboliti, che sono più stabili e meno soggetti a variazioni rispetto alla molecola originale del THC.
- Rapidità: Offrono un risultato quasi immediato, permettendo alle forze dell’ordine di agire tempestivamente.

Basta una traccia di droga per essere punibili?
Con l’eliminazione del requisito dell’alterazione psicofisica, non è previsto alcun limite quantitativo minimo di sostanza stupefacente nel campione biologico affinché il conducente possa essere considerato positivo e, di conseguenza, punibile.
Secondo le nuove disposizioni, è sufficiente che gli accertamenti di laboratorio rilevino la presenza di tracce della sostanza stupefacente o dei suoi principi attivi nel fluido orale per far scattare le conseguenze penali previste dalla legge per la guida dopo l’assunzione di droghe.
La Legge 177/2024, nella sua formulazione letterale, eliminando il riferimento all’alterazione, sembrava puntare a una sorta di “limite zero“, dove la semplice rilevazione di tracce di sostanza stupefacente fosse sufficiente per il reato.
Tuttavia, la circolare ministeriale dell’11 aprile, reintroducendo la necessità che la sostanza “produca ancora i suoi effetti nell’organismo durante la guida“, complica questo quadro. Se devono esserci effetti in corso, la mera presenza di tracce infinitesimali, magari rilevabili a causa di cut-off molto bassi nei test, potrebbe non essere più automaticamente sufficiente.
Come si determinerà se tali tracce producono ancora effetti rilevanti per la guida? Questa è una questione aperta, che probabilmente richiederà ulteriori chiarimenti scientifici e giurisprudenziali, oltre alla attesa pronuncia della Corte Costituzionale (che è già stata chiamata da alcuni giudici di merito ad esprimersi sul punto). L’attuale situazione è, quindi, caratterizzata da una significativa incertezza su questo importante aspetto.
– Ricapitolando:
- I test salivari sono il metodo più comune per rilevare l’uso di sostanze stupefacenti, in particolare il THC, nei controlli alla guida.
- I metaboliti sono le “tracce” prodotte dal nostro corpo dopo aver metabolizzato il THC. Sono più facili da rilevare e persistono più a lungo, rendendo i controlli efficaci anche a distanza di giorni dal consumo.

Diversi Test Salivari in Uso Oggi ai Posti di Blocco
Se ti trovi a un posto di blocco in Italia, potresti essere sottoposto a uno di questi due principali tipi di test salivari, a seconda dell’autorità:
- Carabinieri e il DrugWipe 5S: I Carabinieri utilizzano spesso il test monouso DrugWipe 5S. Questo reagente, attivo in soli 8 minuti, rileva principalmente la positività al THC con una concentrazione pari o superiore a 10 nanogrammi per millilitro. Può rilevare anche oppiacei, cocaina, ecstasy, anfetamine e metanfetamine.
- Polizia e il SoToxa: La Polizia, invece, somministra spesso il test SoToxa, un dispositivo multi-misurazione simile a un etilometro. Anche questo analizza campioni di saliva in pochi minuti, visualizzando e stampando i risultati. Il SoToxa rileva la positività al THC con una concentrazione pari o superiore a 25 nanogrammi per millilitro, una soglia più alta rispetto al DrugWipe 5S.

Dubbi su Equità, Affidabilità e lo “Stato di Alterazione”
Esistono alcune importanti preoccupazioni e sfide riguardo l’equità e l’affidabilità di questi test nel contesto legale:
- Differenze nelle Soglie: La diversa soglia di positività tra DrugWipe 5S (10 ng/ml) e SoToxa (25 ng/ml) può portare a esiti diversi a parità di situazione, sollevando dubbi sull’uniformità dell’applicazione della legge.
- Valore Legale dei Risultati: I risultati del SoToxa (usato dalla Polizia) hanno un valore di prova immediato. Al contrario, il DrugWipe 5S (usato dai Carabinieri) è considerato un test di “primo livello” e non ha valore di prova legale definitivo. Se il DrugWipe 5S risulta positivo, i Carabinieri devono acquisire altri due campioni di saliva da inviare a un laboratorio di tossicologia forense a Roma per la conferma. Nonostante ciò, la patente viene ritirata già con la prima positività e sospesa dopo la conferma del secondo test.
- La Prova dello “Stato di Alterazione”: Questo è il punto cruciale e più dibattuto. L’articolo 187 del Codice della Strada punisce la guida “sotto l’influenza di sostanze stupefacenti”. Ciò significa che, per configurare il reato, non basta la mera positività al test, ma è necessario dimostrare che il conducente si trovava in uno stato di alterazione psico-fisica al momento del controllo.
- In teoria, le forze dell’ordine dovrebbero rilevare indizi di alterazione (come occhi lucidi, eloquio confuso, difficoltà di coordinazione) prima di procedere con il test salivare.
- Il problema sorge perché i test salivari possono rilevare metaboliti per giorni o addirittura settimane, ben oltre il periodo in cui l’effetto psicoattivo è realmente presente e influisce sulla capacità di guidare. Questa “finestra temporale” estesa crea una zona grigia significativa e alimenta numerosi ricorsi legali, poiché una positività al test non sempre equivale a uno stato di alterazione al momento della guida.
- Dubbi sui “Falsi Positivi”: Uno studio condotto dall’azienda sociosanitaria Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha evidenziato come il test SoToxa abbia rilevato la presenza di cannabis anche 48 ore dopo il consumo e di cocaina e oppiacei fino a 96 ore dopo. Questo dato alimenta il dibattito sui “falsi positivi” e le polemiche sulla reale affidabilità nel contesto della guida. Lo stesso studio ha rilevato casi di falsi positivi alle anfetamine in pazienti che assumevano farmaci per l’ipertensione, il diabete e la depressione.
Cosa Succede se il Test Salivare è Negativo o non Disponibile?
Se polizia e carabinieri non hanno a disposizione i test salivari sul posto, oppure se il test risulta negativo ma le condizioni psico-fisiche della persona appaiono evidentemente alterate, le forze dell’ordine possono richiedere accertamenti di secondo livello, ovvero analisi delle urine o del sangue.
Oggi, rifiutarsi di sottoporsi agli accertamenti di secondo livello (analisi delle urine o del sangue) non è più un’opzione indolore, anzi, è equiparato a commettere il reato di guida sotto l’influenza di stupefacenti.
Con le modifiche introdotte all’articolo 187 del Codice della Strada, il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti è esplicitamente sanzionato allo stesso modo di chi risulta positivo.
Ecco come funziona attualmente:
- Rifiuto = Reato: Se ti viene richiesto di sottoporti agli accertamenti di secondo livello (e la richiesta è legittima, ovvero c’è stato un test preliminare positivo o indizi di alterazione), il rifiuto viene considerato un reato autonomo, punito con le stesse severe sanzioni previste per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (ammenda salata, arresto e sospensione/revoca della patente).

Quali diritti ha l’automobilista durante il test sulla saliva?
Durante questa delicata procedura, l’automobilista gode di specifici diritti a sua tutela:
- diritto al consenso informato:il prelievo del campione di saliva può essere effettuato solo dopo che il conducente ha ricevuto adeguate informazioni ed ha espresso il proprio consenso;
- diritto all’informazione completa:il conducente deve essere messo al corrente in modo chiaro sulle modalità del prelievo, sulle sue finalità e sulle conseguenze di un eventuale esito positivo;
- diritto all’assistenza di un avvocato: un aspetto cruciale è che, prima di procedere al prelievo del campione salivare (la seconda fase, quella successiva allo screening positivo), il conducente deve essere formalmente avvisato della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia. La mancata comunicazione di tale diritto può inficiare la validità della procedura;
- diritto alla trasparenza procedurale: ad esempio, le provette utilizzate per la raccolta dei campioni devono essere integre e devono essere aperte dagli agenti in presenza del conducente al momento del controllo.
Le Conseguenze per Chi Guida Sotto Effetto di Droghe
Le sanzioni per chi guida sotto effetto di droghe in Italia sono severe e si applicano a chiunque commetta il reato sul territorio nazionale, indipendentemente dalla sua cittadinanza o nazionalità.
Le principali conseguenze legali includono:
Ammenda: da 1.500 a 6.000 euro. Tale sanzione è raddoppiata se il reato è commesso tra le ore 22:00 e le 7:00.
Arresto: da sei mesi a un anno.
Sospensione della patente: da uno a due anni. Se il veicolo appartiene a una persona terza estranea al reato, il periodo di sospensione della patente è raddoppiato.
Revoca della patente: Questa sanzione si applica in caso di recidiva nel triennio (cioè se il conducente commette nuovamente il medesimo reato entro tre anni) o per i conducenti professionali.
Confisca del veicolo: È una possibile conseguenza, a meno che il veicolo non appartenga a terzi estranei al reato.
Obbligo di segnalazione ai servizi per le dipendenze: Il prefetto segnala il conducente ai servizi competenti per avviare un programma terapeutico e socio-riabilitativo.
Pene raddoppiate: Le sanzioni (ammenda e arresto) sono raddoppiate in caso di incidente stradale che provochi feriti o decessi (configurando, ad esempio, omicidio stradale o lesioni gravi colpose).
Importante nota sul passaporto: Il ritiro o la sospensione del passaporto non è una sanzione diretta e automatica prevista specificamente per la guida sotto effetto di droghe. Tuttavia, in contesti di processi penali più ampi, specialmente in casi di reati gravi o di rischio concreto di fuga, l’autorità giudiziaria può disporre misure cautelari come il divieto di espatrio o il ritiro del passaporto. Queste decisioni rientrano nella procedura penale generale e non sono una conseguenza intrinseca o specifica dell’infrazione del Codice della Strada in sé.
“Importante Avvertenza Legale:
Le informazioni contenute in questo articolo (o blog) sono fornite a puro scopo informativo e non devono essere in alcun modo interpretate come consulenza legale o professionale.
La normativa italiana in materia di stupefacenti e test antidroga è complessa e soggetta a frequenti modifiche e interpretazioni.
Pertanto, per qualsiasi questione specifica o dubbio legale, consigliamo vivamente di consultare sempre un professionista qualificato del settore legale.”
POZIONI MAGICHE PER PASSARE I TEST??
Vediamo insieme di cosa si tratta NEL NOSTRO PROSSIMO ARTICOLO.
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